Una “strada” per ritrovarsi – Esplorare il territorio

Riscoprire il proprio territorio per riappropriarsene?
Riprendere familiarità con i punti saldi che prima della pandemia rappresentavano delle certezze?
E’ un percorso che abbiamo intrapreso più o meno tutti.

Nella nostra quotidianità abbiamo certezze cui siamo ancorati e su cui fondiamo la nostra tranquillità.
Sono punti di stabilità che ci aiutano ad affrontare l’imprevisto e l’imprevedibile.
La pandemia rientra proprio nell’imprevedibile e ha minato le nostre certezze:
ci ha obbligati all’isolamento, alla distanza dagli altri e dai luoghi che ci appartenevano.

Il ritorno alla normalità è iniziato da un po’, ma sarà graduale e per qualcuno probabilmente potrà risultare molto difficile.
Pensiamo a tutte quelle persone che vivono uno stato di disagio emotivo, di invalidità fisica o mentale: il loro percorso andrà supportato da persone con specifiche competenze, in grado di dare gli strumenti giusti per un recupero della quotidianità.

Abaco Associazione di promozione sociale ha studiato per i propri utenti, ragazzi con disabilità cognitiva, un percorso di riscoperta di sé proprio attraverso una nuova “esplorazione” del proprio territorio.

I ragazzi in età compresa tra i 20 e i 40 anni sono protagonisti di una progettazione che li vede coinvolti in ogni fase organizzativa:

programmazione delle uscite
scelta dei mezzi di trasporto
selezione dei luoghi da visitare

“Esplorare” per orientarsi, individuando punti di riferimento stabili
“Esplorare” per osservare l’ambiente naturale che li circonda
“Esplorare” per ritrovare sé stessi attraverso relazioni instaurate fuori dall’ambiente di casa.


Una strada per ritrovarsi” è una fase del progetto “Il mio Paese” organizzato grazie al sostegno di Fondazione del Varesotto e strutturato secondo due linee di lavoro:
attività di uscita
attività di laboratorio

Le prime coinvolgono i ragazzi nell’intera programmazione dell’uscita, nella scelta della meta e dei mezzi con cui spostarsi: obiettivi perseguiti sono la mobilità e orientamento sul territorio oltre alla riscoperta di luoghi di interesse ludico, culturale.
Le seconde sono finalizzate alla acquisizione di una maggiore consapevolezza del proprio paese e seguiti da un artista ricostruiranno un intero paese in carta.

Vi racconteremo di volta in volta gli sviluppi del progetto. Seguiteci anche sui social

Pubblicato da saragorlini

Sara Gorlini, fotografa prevalentemente in bianco e nero, cogliendo l'emozione nelle piccole cose, negli sguardi della gente, nelle pietre che parlano.